I benefici sulla nostra salute di determinati alimenti sono sempre in aggiornamento. In particolare è sempre acceso il dibattito su quanto un’alimentazione vegetariana o vegana possa essere salutare.
La FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha recentemente condotto uno studio per valutare quanto si possa fare a meno di carne, latte e uova in un’alimentazione sana.
L’analisi é stata condotta su oltre 500 articoli scientifici e 200 documenti di indagine politica e sono stati considerati gli effetti di determinati alimenti correlati alle varie fasi della vita.
I risultati dello studio
La FAO ha stabilito che carne, latte e uova sono irrinunciabili nella dieta soprattutto nelle fasi della gravidanza, dell’allattamento, dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età avanzata. I bisogni nutrizionali infatti variano nel corso della vita e diverse diete possono essere salutari a seconda del momento in cui vengono seguite, oppure per il lasso di tempo in cui vengono portate avanti.
Però deve essere sempre tenuto a mente che gli alimenti di origine animale terrestre forniscono energia e molti nutrienti essenziali, tra cui proteine, acidi grassi e diverse vitamine e minerali, meno comuni in altri alimenti.
Alla carne però bisogna stare particolarmente attenti perché la carne trasformata può creare diversi problemi alla salute. In particolare ci si riferisce a pancetta, salsiccia, hot dog e salumi, perché possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e il tumore del colon del retto. Mentre il consumo di carne rossa non trasformata come manzo, maiale e agnello comporta un rischio che é decisamente minimo.
Il latte fa veramente male come dicono? I dati parlano chiaro
Nello stesso studio è poi evidenziato che non c’è nessun legame tra il consumo di latte, uova e pollame in adulti sani e malattie coronariche. La ricerca risponde anche alle questioni inerenti la sostenibilità ambientale: gli alimenti di origine animale non solo sono parte fondamentale di una dieta sana, ma possono risultare determinanti anche per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile della FAO.
Si tratta di obiettivi che prevedono la riduzione del deperimento tra i bambini sotto i cinque anni, il basso peso alla nascita, l’anemia nelle donne in età riproduttiva e l’obesità e non -malattie trasmissibili negli adulti. Sempre nell’ottica della sostenibilità ambientale, nello studio sono incluse direttive anche in merito ad una gestione appropriata degli allevamenti, soprattutto in merito alla salute degli animali allevati.