Guida all’utilizzo del segnale globale di soccorso contro la violenza sulle donne: imparate a identificarlo e utilizzarlo in ogni contesto
La violenza contro le donne si diffonde silenziosamente, rappresentando una sorta di pandemia ombra, un termine coniato dall’agenzia delle Nazioni Unite per la parità di genere. In Italia, una triste realtà emerge dai dati del ministero della Salute: una donna su tre ha subito abusi fisici o sessuali.
In questa lotta contro la cultura della violenza, emerge una novità: il “Segnale di Soccorso” (Help Signal), introdotto da un’organizzazione femminista canadese impegnata nella battaglia contro la violenza domestica e di genere.
Segnale internazionale per chiedere aiuto contro la violenza sulle donne
Il “Segnale di Soccorso” è un segno di comunicazione silenziosa rivolto alle donne vittime di abusi, consentendo loro di chiedere aiuto in modo discreto e sicuro. Un gesto che può essere eseguito rapidamente, come durante una videochiamata o mentre si effettua una semplice azione come firmare una lettera o accogliere un pacco.
Questo segnale, simile a un normale saluto con la mano, è difficile da individuare e può evitare reazioni negative da parte degli aggressori. Si tratta di piegare il pollice verso il palmo della mano, con le altre quattro dita alzate, chiudendo poi a pugno per nascondere il pollice.
Diversamente da altri segnali, non richiede parole né simboli, e può essere utilizzato anche dai non udenti. Questa azione silenziosa evita di attirare l’attenzione e non scatena azioni immediate che possano mettere a rischio le vittime. Una volta riconosciuto il segnale, è essenziale agire in modo sicuro e responsabile.
Il “Segnale di Soccorso” non richiede un intervento immediato delle forze dell’ordine, ma piuttosto un modo per stabilire un contatto sicuro. Può rappresentare una richiesta di ascolto, informazioni o supporto nel trovare servizi di assistenza. È fondamentale rispettare la volontà delle vittime e intervenire solo in caso di pericolo immediato.
Statistiche spaventose, come mai questo segnale è necessario
Le statistiche sconcertanti sottolineano l’urgente necessità di affrontare questa sfida. Nel 2022, sono stati registrati 120 femminicidi e solo all’inizio del 2023, in soli 16 giorni, tre donne erano già state uccise. La maggior parte degli omicidi avviene in ambito familiare, spesso commessi da partner o ex partner.
La pandemia da COVID-19 ha acuito la situazione, con l’aumento delle violenze durante il lockdown. Le restrizioni hanno limitato le opportunità di denuncia per molte donne, lasciandole intrappolate con i loro aggressori. Questo ha reso fondamentale il “Segnale di Soccorso” come mezzo di comunicazione discreto e sicuro.
In conclusione, il “Segnale di Soccorso” rappresenta un passo significativo nella lotta contro la violenza di genere. Tuttavia, è cruciale continuare gli sforzi nella sensibilizzazione, nell’educazione e nell’istituzione di reti di supporto. Solo con un impegno collettivo possiamo sperare di creare un mondo in cui le donne possano vivere libere dalla paura della violenza.