L’anno scorso Zuckerberg ha perso quasi la metà dei suoi averi. E ora sul fondatore di Facebook arrivano nuove gravi accuse.
Sembrano essere finiti i tempi d’oro per Mark Zuckerberg. Gli affari non vanno più come un tempo e, ormai, si susseguono accuse e scandali per il fondatore di Facebook. Ecco l’ultima denuncia di chi ha lavorato con lui.
Oggi 38enne, Mark Zuckerberg è sicuramente una personalità che, piaccia o no, è e resterà nella storia del mondo, essendo il fondatore del primo social network, cambiando, di fatto, la storia di internet e dei rapporti interpersonali. Non a caso, sulla sua figura sono state realizzate anche opere, come, per esempio, il film di David Fincher, “The social network”.
Gli affari, però, non sembrano andare più come un tempo. Facebook sembra aver perso l’abbrivio di un tempo. E anche la decisione di unificare tutti le sue creature (tra cui, Instagram e WhatsApp) sotto il marchio Meta non ha fin qui dato i frutti sperati.
E, infatti, l’anno scorso, Zuckerberg ha perso quasi la metà dei suoi averi. Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che una volta figurava tra le dieci persone più ricche del pianeta, ha perso quasi 81 miliardi, arrivando oggi ad avere un patrimonio di 45 miliardi.
Le accuse a Zuckerberg
E la situazione non sembra essere destinata a migliorare dato che, proprio in queste ore, Meta ha annunciato il taglio di ulteriori 10mila posti di lavoro. Tagli lineari che, peraltro, si susseguono ormai da mesi. Alla fine del 2022, infatti, Meta aveva già tagliato altre 11mila posizioni. Quindi, anche Meta paga (a caro prezzo) l’anno nero delle Big Tech.
E, proprio con riferimento ai lavoratori di Meta, arrivano parole durissime nei confronti del giovane magnate di internet. Parole pronunciate da chi ha lavorato con lui e per lui. O, meglio, per non lavorare. La denuncia infatti, sostiene che Meta abbia messo in atto un piano assunzioni falso e strumentale. Sostanzialmente si trattava di assunzioni di carta, ma, di fatto, i lavoratori non svolgevano alcun tipo di mansioni. Pagati, quindi, per sospendere la propria carriera.
Una strategia (folle) per dimostrare ricchezza e opulenza, ma anche per sottrarre figure professionali alla concorrenza. E, oggi che tutto sta crollando, volano gli stracci. Per questo fanno molto discutere le parole di un ormai ex dipendente, che ha usato Tik Tok per denunciare: “Era un ambiente molto strano e sembrava che Meta stesse assumendo persone in modo che altre società non potessero averci e ci stessero semplicemente accumulando come carte Pokémon”.